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Evan Guttman: come ho realizzato i miei scatti - I



Evan Guttman è titolare di EvanWasHere Photography, con sede a New York. Il lavoro di Evan è pubblicato a livello internazionale e le sue foto l’anno scorso sono apparse sulle copertine di 8 riviste. Connettiti online con Evan su www.EvanWasHerePhotography.com o su Instagram @EvanWasHere.

Armato di una Sony a7RII, luci Profoto, un cavo USB TetherPro e un sistema di montaggio universale AeroTab connesso a una tavoletta Surface Pro, il fotografo Evan Guttman ha percorso le strade di New York City da Times Square fino a lounge bar panoramico di lusso. Leggi di seguito il suo racconto!

È cominciato tutto con un'idea semplice. Abitualmente scatto con una Sony a7RII. Profoto aveva finalmente reso disponibile il suo adattatore Sony per controllare le sue luci e io avevo acquistato un set di Profoto B1 una settimana dopo l’uscita ufficiale dell'adattatore. Avevo in mente di fare un semplice scatto di prova in modo da capire com’erano quelle luci. La cosa si è rivelata tutt’altro che semplice.

Innanzitutto ho chiamato i miei amici dell’agenzia APM Models http://www.apmmodels.com/ che gentilmente hanno offerto due stupende modelle, Elliana (con la quale avevo già lavorato in precedenza) e Lacey. Poi ho chiamato altri due colleghi che conoscevo, per acconciature e trucco, e hanno firmato addirittura prima che avessi finito di parlare. Poi ho deciso che probabilmente avrei potuto avvalermi della collaborazione di uno stilista, ingaggiando così un altro collega. Cineoperatori, firmato. Assistenti, nessun problema. Poi ho pensato di poter utilizzare un modello maschile per equilibrare il tutto, quindi ho chiamato One Management http://www.onemanagement.com e hanno firmato. In seguito mi sono accorto avevo bisogno di una location, quindi ho chiamato il proprietario di Lovage http://www.LovageNYC.com, un nuovo lounge bar panoramico in apertura nel centro di Manhattan, e mi ha concesso lo spazio. Infine, ho capito che questa era una produzione e doveva essere esposta da qualche parte per far conoscere il duro lavoro svolto da tutto lo staff, così ho chiamato la direttrice di Indulge Magazine http://indulgememagazine.com/ e ho ottenuto che la sequenza fotografica fosse pubblicata in un servizio di nove pagine.




Ho detto di aver fatto tutto questo in un solo giorno? È stato incredibile quanta gente si trova con la stessa passione e trasporto nel lavoro artistico. Avevo l'équipe, avevo la location, avevo solo bisogno di essere sicuro di avere l'attrezzatura. Sono un convinto utilizzatore del noleggio, quindi mi sono recato da CSI Rentals http://www.csirentals.com e FotoCare http://www.fotocare.com per prendere qualsiasi cosa che mi mancasse. Mentre mi procuravo tutto l’occorrente, ho preso anche un AeroTab Tether Tools per il mio Surface Pro, un cavo USB Tether Tools e il supporto per fotocamera JerkStopper Tether Tools. Da tempo desideravo poter provare questi prodotti, quindi ho pensato che quello fosse il momento buono per farlo. L'unica cosa che purtroppo non ho potuto avere è stato il kit con braccio articolato Tether Tools Rock Solid Master. Al posto di quello ho preso un braccio generico e un morsetto sperando che andassero bene, anche se per quello le cose non sono andate come previsto, come scoprirete più avanti.

Il giorno degli scatti era finalmente arrivato, avevo a disposizione i modelli, le capigliature e il trucco, e il fotografo dietro le quinte alle 8:30 era già arrivato. Quel giorno avevamo molti scatti da realizzare, quindi avevo bisogno che tutti fossero pronti al più presto. Dato che Lovage è sul tetto di un hotel, ci è stata gentilmente concessa una suite per i preparativi.

Dopo aver visto che tutti erano in attività, mi sono recato nella lounge, dove ho riscontrato un piccolo problema. In effetti Lovage era una location nuova a New York, tanto che stava aprendo proprio in quella settimana. Così, mentre installavo le mie attrezzature, il loro personale stava dando gli ultimi ritocchi al locale. Nonostante questo hanno fatto un lavoro straordinario e al momento del mio primo scatto era già tutto pronto.

Lo stilista è arrivato in quel momento, portando una sorprendente varietà di vestiti, scarpe e accessori. Per i modelli ce n’era abbastanza da indossare per una settimana.


L'installazione delle attrezzature richiede molto lavoro. Ho dovuto pulire i sensori delle fotocamere, pulire gli obiettivi, impostare la staffa, costruire i softbox, assemblare il treppiede, aggiungere il braccio, preparate la piattaforma Microsoft Surface Pro e Capture One, costruire il cursore, testare il suono eccetera. Il tutto rispondendo alle domande dello staff, come quale sarà il primo scatto, quali vestiti indosseranno i modelli, in che posizione dovranno essere i modelli e, soprattutto, da chi ordiniamo il pranzo. L'équipe ha sempre bisogno di essere nutrita!


Il fotografo Evan Guttman collega la sua fotocamera Sony tramite cavo USB a una Surface Pro montata utilizzando un AeroTab e un braccio articolato Rock Solid Master
Il momento del nostro primo scatto si stava finalmente avvicinando. Cerco sempre di iniziare con uno scatto difficile perché mi dà il tempo di muovere l'illuminazione, misurare l'umore e le reazioni dei modelli e testare la mia attrezzatura. Un divano davanti agli specchi mi è sembrato il modo migliore per cominciare. Dovevo poi orientare l’illuminazione come volevo, decidere quali responsabilità dare al mio assistente per questo scatto, le pose che volevo dai modelli eccetera. Seguendo il mio metodo di lavoro ho scattato alcune foto campione e ho invitato i modelli a guardarle sullo schermo del tablet, in modo che potessero capire che cosa volevo da loro e il modo migliore per metterlo in pratica.

Alle 11 e mezza eravamo finalmente pronti per partire. Decisi di mettere le due luci Profoto B1 leggermente a sinistra e a destra dei modelli. Dovevo assicurarmi di poter illuminare i modelli senza far riflettere la luce sullo specchio ma, allo stesso tempo, senza creare troppa ombra sul divano dietro al soggetto. Mentre mi concentravo su questi elementi, dovevo anche scattare in diagonale rispetto ai modelli in modo da non riprendere me stesso o la mia équipe allo specchio. Poi è quasi successo un disastro. Il braccio generico che avevo agganciato al treppiede che sosteneva l’AeroTab che a sua volta reggeva il mio Surface ... non ha fatto il suo dovere! Il braccio si è girato verso il basso di 180 gradi, trascinando con sé il tablet, con sconcerto dei presenti. Ho quasi preso un infarto. Il mio Surface oscillava letteralmente tra il pavimento e le gambe del treppiede, sfiorando entrambi. La sessione di scatti non era nemmeno iniziata e già avevo quasi perso uno dei miei strumenti più importanti. Fortunatamente non ci sono stati danni. Ho risistemato il braccio in una posizione per me più comoda, anche se ero molto scosso, e mi sono preoccupato di controllarlo a vista per il resto della sessione.


Sulla mia fotocamera ho montato uno zoom Sony 24-70mm GM. Essendo le due modelle lontane una dall’altra, volevo utilizzare un un diaframma più chiuso per averle entrambe a fuoco. Questo però scurisce l’immagine, per cui ho impostato le luci a ¾ della potenza, mentre ho tirato un po’ gli ISO.

Sony a7rII, zoom Sony 24-70mm GM @ 58mm. f/13, 1/200, ISO 640

Quando si fanno delle foto, specialmente per una rivista, non si sa mai se gli scatti sono destinati a una pagina singola o a una doppia. Se uno scatto va su una doppia, si deve tener conto che ci sarà uno spazio tra le pagine (dove vanno le graffette), quindi occorre assicurarsi che in quella porzione d’immagine non vi siano contenuti importanti (per esempio i volti delle modelle). Ma a volte la redazione richiede una foto da una pagina, per cui tutto il contenuto deve stare in una foto con orientamento verticale. Per questo motivo abbiamo ripetuto lo scatto, questa volta con le modelle una accanto all'altra.

Sony a7rII, zoom Sony 24-70mm GM @ 70mm. f/13, 1/200, ISO 640
Nella scena successiva ho voluto mostrare la bellissima terrazza sul tetto. Essendo ancora febbraio, nel salotto non c’erano ancora i divani estivi, quindi avevo bisogno di qualcosa per riempire la foto. Ho preso il pianoforte (con l’aiuto del proprietario e di un assistente) e l’ho portato all’esterno.
Per questa foto ho provato a scattare con un’illuminazione laterale, ma il muro di vetro rifletteva troppo le luci, quindi ho usato un solo Profoto per il volto del modello. Mentre scattavo avevo la gratificazione immediata di poter vedere subito il risutato grazie al collegamento a Capture One sul mio tablet. Facevo lo scatto, poi aggiungevo le regolazioni come l’eliminazione delle alte luci, l’aggiunta di contrasto, la regolazione della luminosità ecc. Queste regolazioni erano sincronizzate automaticamente ai successivi scatti, per cui avevo un ambiente di tipo WYSIWYG (ciò che vedi è ciò che ottieni). Monitorando lo schermo del tablet mentre scattavo potevo notare dettagli che normalmente avrei perso usando solo la fotocamera per rivedere le immagini riprese. In questo caso ho visto che la testa del modello era per metà riflessa in modo distorto sul coperchio del pianoforte, con un effetto visivo sgradevole. Così abbiamo abbassato il coperchio del pianoforte e abbiamo rifatto le foto.
Sony a7rII, zoom Sony 24-70mm GM @ 34mm. f/8, 1/200, ISO 80


Poi siamo passati al bar. Per questa ripresa lo stilista aveva scelto colori molto brillanti per gli abiti delle modelle. L’effetto contro il muro del bancone dorato del bar era fantastico.


Ho piazzato le luci diagonalmente, a sinistra e a destra, rispetto alle modelle. In questo modo ho illuminato splendidamente la loro posizione, riflettendo i colori vivaci. L’unico problema che si è presentato era una leggera ombra sui volti non raggiunti dall’illuminazione, ma sapevo che questo difetto poteva facilmente essere corretto in Photoshop. Inoltre abbiamo parzialmente compensato la zona d’ombra mettendo un riflettore sotto a una delle luci nel tentativo di ammorbidire le ombre nette. Ho “tirato” il valore di ISO per essere sicuro che la parte dietro del bar fosse illuminata, contemporaneamente scattando con un’apertura maggiore per mantenere la messa a fuoco di entrambe le modelle.

Sony a7rII, zoom Sony 24-70mm GM @ 38mm. f/11, 1/250, ISO 1000


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